Gottardo: rotta mitica e imprescindibile

Settembre 2023: chiusura di emergenza della galleria autostradale del San Gottardo, il tunnel ferroviario è già bloccato. Improvvisamente ci rendiamo conto dell’importanza di questo asse per la Svizzera e l’Europa. Ma quando i trafori non c’erano, i nostri avi come facevano durante l’inverno?

Via della seta, delle spezie, del sale...: da millenni le grandi rotte commerciali svolgono un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico. E il San Gottardo fa parte di questi mitici assi. Essenziale per la crescita del Paese, contribuisce alla fioritura della Svizzera centrale ma anche di Basilea e del Ticino, facendo sentire i propri effetti fino alla Renania e al milanese. Per la sua rilevanza è inestricabilmente connaturato alla coscienza nazionale, per quanto in passato superarlo non fosse semplice come oggi.

Nel XII secolo il transito sul passo è controllato dalle associazioni dei mulattieri, per le quali costituisce un’attività molto redditizia. Il viaggio da Amsteg a Giornico dura tre giorni; ma il passaggio durante la stagione fredda è temuto e pericoloso, con le valanghe che mietono numerose vittime. Nel pieno dell’inverno comunque il colle non è valicabile.

Nel XVIII secolo la visione della montagna cambia: scrittori e artisti preromantici si innamorano della grandiosità dei paesaggi alpini e il San Gottardo non fa eccezione. Autori come Rousseau e Goethe ne lodano la bellezza, Turner lo immortala dipingendolo. Nel frattempo, con l’arrivo della diligenza, gli spostamenti si fanno più comodi e l’Ospizio accoglie i viaggiatori anche durante la stagione fredda.

Slitte postali

La costruzione della strada carrozzabile nel XIX secolo pone fine al monopolio delle associazioni dei mulattieri. Lucerna, Basilea, Soletta, Uri e Ticino firmano nel 1826 un Concordato che li impegna a portare a termine simultaneamente, sul loro territorio, il collegamento Basilea-Chiasso. Nascono così fra il 1827 e il 1830 la Strada della Tremola, sul versante ticinese, e quelle della Schöllenen e di Hospental fino al valico sul versante urano. Nel 1842 una diligenza postale comincia a fare la spola fra Chiasso e Flüelen, passando il testimone alle slitte nei mesi invernali. Verso il 1870 ogni anno sul valico del San Gottardo transitano circa 70 000 viaggiatori e fra 10 000 e 20 000 tonnellate di merci.

Il traffico sul passo si dirada con l’arrivo del tunnel ferroviario, nel 1882, che permette di coprire in cinque ore una distanza per cui occorrono due giorni di diligenza. Successivamente, nel 1980, viene inaugurata la galleria autostradale e oggi, per andare da Amsteg a Giornico, si impiega meno di un’ora. La via storica del San Gottardo figura nell’Inventario federale delle vie di comunicazione storiche della Svizzera, tenuto dall’USTRA.

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Inizio pagina