30 anni di cinture obbligatorie posteriori – l’anniversario di un passo avanti sulla sicurezza
«Tutti allacciati?» – Da ormai quasi trent’anni, in Svizzera, questa è probabilmente la domanda che precede ogni partenza. Scopriamo di più sull’obbligo di ancorarsi saldamente anche ai sedili posteriori, introdotto nel 1994, e sui benefici per la sicurezza sulle strade elvetiche.
Noi lo diamo ormai per scontato, ma un tempo non lo era affatto: oggi in auto tutti devono allacciare la cintura, anche chi è seduto dietro. Nel 1981, quando la popolazione votò a favore dell’obbligo con una maggioranza risicata, la norma era valida solo per chi viaggiava sui sedili anteriori. Nonostante le accese polemiche e le critiche che accompagnarono il referendum (ne abbiamo parlato in modo approfondito in un post precedente qui sul blog), il provvedimento non tardò a manifestare i suoi risvolti positivi sulla sicurezza stradale.
Esattamente trent’anni fa, nel 1994, fu quindi deciso di estendere l’obbligo ai passeggeri posteriori. Anche questa misura fu accolta con un certo scetticismo da una parte della popolazione svizzera, eppure oggi sappiamo che la sua efficacia in caso di incidente è incontestabile.
Infortunati gravi in netto calo
Il quadro è chiaro se si osserva l’andamento degli infortuni gravi per i passeggeri che viaggiavano sui sedili posteriori negli ultimi decenni.
Come è evidente dal grafico dell’USTRA, il numero di infortunati gravi (ovvero di persone decedute o che hanno riportato traumi importanti) tra chi occupava i sedili posteriori è in costante diminuzione dalla metà degli anni ‘90, nonostante l’aumento del traffico che, nello stesso periodo, è più che raddoppiato sulle strade nazionali. L’estensione dell’obbligo potrebbe aver contribuito in modo rilevante a questo sviluppo positivo, insieme ad altri fattori: lo dimostra, in particolare, il calo di vittime e feriti gravi tra le persone a bordo senza cinture allacciate.
Più sicurezza per tutte le persone a bordo
Anche Thomas Spillmann, responsabile Sicurezza stradale presso l’USTRA, ribadisce l’importanza di allacciarsi anche sul divano posteriore del mezzo, non solo per la propria incolumità: «Se si verifica un incidente, le persone sedute dietro senza cintura vengono catapultate in avanti con una forza di molto superiore al proprio peso e questo mette a rischio anche chi è seduto davanti», spiega.
Un’ulteriore analisi condotta dall’USTRA dimostra in modo inequivocabile che allacciarsi riduce nettamente la gravità dell’infortunio. Nel corso dell’ultimo anno, tra i passeggeri posteriori che indossavano le cinture gli infortunati gravi (con l’1% di decessi e l’8% di feriti gravi) sono stati nettamente inferiori rispetto a chi non aveva la cintura allacciata (3% di decessi e 23% di feriti gravi).
Sia le cifre che le stime dell’esperto USTRA ci dicono chiaramente che le cinture di sicurezza rendono giustizia al proprio nome.
Esemplari sui sedili anteriori, migliorabili su quelli posteriori
La rilevazione sull’uso delle cinture di sicurezza condotta ogni anno dall’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) evidenzia come, nel frattempo, anche la popolazione svizzera ne abbia compreso l’importanza. Nel 2023 la percentuale sui sedili anteriori ha toccato la quota altissima del 96% per i guidatori e del 94% per i passeggeri.
Sull’attuazione del provvedimento relativo ai sedili posteriori procediamo più a rilento: Pur essendo trascorsi trent’anni dalla sua introduzione, la percentuale di chi si attiene alle regole anche nella parte posteriore delle auto con targa svizzera è rimasta bassa per molto tempo, come mostra il grafico dell’UPI: nel 2000 hanno allacciato le cinture il 33% dei passeggeri posteriori. Nel frattempo sembra che sia maturata una certa consapevolezza: nell’ultimo anno questa percentuale ha raggiunto l’85%. Il dato rimane tuttavia ancora soggetto a oscillazioni e c’è un discreto margine di miglioramento.
L’estensione della norma nel 1994 è solo un esempio delle numerose iniziative promosse dall’l’USTRA con il costante obiettivo di rendere più sicura la circolazione sulle strade svizzere. Questo impegno si concretizza anche nei molteplici studi che vengono commissionati regolarmente al fine di fornire basi solide per proseguire su questo percorso di continuo miglioramento delle condizioni di sicurezza. Tutte le misure in vigore sono raccolte nel documento «Sottostrategia Sicurezza stradale» consultabile qui.
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